Il grande respiro degli Haflinger del San Raffaele
“Se non potete essere un albero, siate un cespuglio. Se non potete essere una via maestra, siate un sentiero. Se non potete essere il sole, siate una stella. Siate il meglio, di qualunque cosa voi siate”. Con le parole di Martin Luter King è iniziato il carosello della Scuola Equestre di Villa Buon Respiro (San Raffaele di Viterbo): non solo un carosello equestre, ma un modello di cooperazione tra uomo e cavallo, e di inclusione tra bambini e ragazzi disabili e normodotati.
Il grande respiro degli Haflinger del San Raffaele
L’attività del Centro Equestre San Raffaele di Viterbo è la dimostrazione pratica di come tecnica, studio, sport, impegno sociale e terapia possano fondersi per creare un modello di lavoro: ragazzi “normodotati” lavorano insieme a ragazzi con disabilità psichica, a cavallo di diciassette bellissimi Haflinger. L’obiettivo finale dei ragazzi del Centro è l’esibizione nel Carosello a piazza di Siena a Roma, una splendida dimostrazione non solo di sport e inclusione, ma anche di versatilità di questa razza equina, esempio di conservazione della biodiversità.

La storia
Era il 1986 quando a Villa Buon Respiro, all’epoca Istituto per la riabilitazione di persone colpite da disabilità intellettiva del San Raffaele a Viterbo, arrivò un po’ per caso in regalo un cavallino.
Forse faceva colore, ben inserito nel panorama dell’orto, dei giardini e delle numerose attività all’aperto offerte dall’Istituto di riabilitazione. E invece subito si notò che quel cavallino era capace di accendere l’interesse degli “ospiti”. Il loro entusiasmo significava non solo una nuova attività ludica e di intrattenimento, ma soprattutto lavoro psichico e fisico, movimento, integrazione e risposta.
Furono acquistati altri cavalli, per dare a tutti gli ospiti la possibilità di occuparsene, oltre che di montarli. Ma “mancava qualcosa” dice Mauro Perelli in un’intervista. Mancava una spinta verso l’integrazione sociale, l’interazione con i ragazzi di Viterbo estranei all’Istituto, ma che avrebbero conferito all’attività un carattere nuovo e funzionale. E così la città entra nell’Istituto: nasce il Centro Equestre San Raffaele di Viterbo, perché “a cavallo siamo tutti uguali”.
Le evidenze scientifiche
Nel 2007 partì il primo progetto sperimentale di ricerca sugli effetti della Riabilitazione Equestre e dell’Onoterapia sulle persone colpite da disabilità intellettiva. Nel 2011 la rivista internazionale Disability and Rehabilitation validava due schede di osservazione e valutazione per ippoterapia e onoterapia, e nel 2014 l’Associazione Americana degli Psicologi decide di inserire nel proprio pacchetto di strumenti valutativi “PsycINFO®”.
E così la buona pratica veniva confermata da evidenze scientifiche.
Il grande respiro degli Haflinger del San Raffaele
Gli Haflinger
In questo Centro vengono allevati e addestrati gli Hafflinger che lavorano con i ragazzi che si esibiscono nel carosello. Si deve a Giorgio Zanieri l’aver “curato” fin dall’inizio la stesura del Libro Genealogico del Cavallo Haflinger e il merito ancor più grande di aver sempre contribuito alla divulgazione della razza con una spiccata ammirazione verso le attività del Centro allora Villa Buon Respiro.
Originariamente animale da tiro, per le sue dimensioni e la sua versatilità trovò presto impiego nelle scuole di equitazione: mantello sauro, code spettacolari, chiarissime come le criniere, l’Haflinger è frutto di un incrocio di fine Ottocento tra uno stallone arabo e una cavalla locale.
Il nome della razza deriva da Avelengo (in tedesco Hafling), il comune del Trentino Alto Adige che le diede origine. In Italiano si chiamò a lungo “Avelignese”, ma poi si preferì il nome tedesco, forse per via di un veicolo austriaco maneggevole ed efficace in fuoristrada, a cui venne dato il nome “Haflinger” proprio in omaggio alla razza Avelignese.
Negli anni Novanta sono stati rivisti i criteri di selezione per rendere l’avelignese più adatto allo sport e al turismo, e attualmente l’avelignese-Haflinger ha acquisito un aspetto longilineo, elegante sia nella conformazione che nell’andatura. Il cavallo Haflinger perse le caratteristiche di cavallo pesante e diventò un cavallo adatto alla cavalcatura.
Il grande respiro degli Haflinger del San Raffaele
Il Carosello
“Il Carosello è l’obiettivo da raggiungere, perché lo sport richiede sempre un obiettivo”, dice Daniela Zoppi, responsabile del Centro di Riabilitazione Equestre. C’è dunque un lavoro di preparazione lungo e impegnativo, ma anche divertente e pieno di soddisfazioni, in cui tutti si spendono per arrivare all’esibizione finale.
Questo Carosello nasce negli anni Novanta e consiste in una serie di figure eseguite a tempo di musica con un livello di precisione davvero notevole. Quest’anno è stata la ventunesima esibizione a Piazza di Siena, e i cavalieri del San Raffaele hanno aggiunto alla loro divisa una fusciacca rossa: “un colore che attraversa il tempo e lo spazio, un filo rosso che tesse trame di inclusione, una linea che non divide ma unisce, creando un ponte tra sport e comunità”.
Luisa Nardecchia – Centro Studi per la Biodiversità PASSIONECAITPR
Sitografia
Il Centro di Riabilitazione Equestre di Villa Buon Respiro
L’Haflinger, il più amato al mondo